Su l'etrusche tue mura, Erma Volterra, Fondate nella rupe, alle tue porte senza stridore, io vidi genti morte della cupe Citta ch'ra Sotterra. Il flagel della peste e della guerraavea piagata e tronca la tua sorte; e antichi orrori nel tuo maschio forte empievan l'ombra che nessun disserra. Lontanar le meremme febbricose vidi, e I plumbei Monti, e il mar biancastro. E lElba e l'Arcpelago selvagio. Poi la mia carne inerte si compose nel sarcofago sculto d'Alabastro ov'e'circe e il brutal suo beveraggio. Gabriele D'Annunzio 1863 1963
Albergo Nazionale - Via dei Marchesi, Volterra
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in 1963
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